NEWS

17.09.13 - BOCCIA : RENZI NON VUOLE LA CRISI SE CADE LETTA, CADE ANCHE LUI ( dalla Gazzeetta del Mezzogiorno del 17.09.2013 intervista a pagina 4 )

17.09.2013
Francesco Boccia, braccio destro del premier Letta, presidente della commissione Bilancio della Camera : gli ultimi discorsi di Renzi rappresentano una accelerazione verso la crisi ?
Non penso, escludo che Renzi voglia la crisi, perché credo che sappia che chi causerà la crisi ne assumerà la responsabilità di fronte agli italiani. E mi riferisco al Pdl. Sono convinto che l?assunzione di responsabilità di Renzi e Cuperlo, i due principali contendenti alla segreteria, nei confronti di Napolitano sia la stessa che oggi ha Epifani e ha avuto Bersani . Non c?è nessun uomo solo al comando che decreta la fine del governo. Escludo che la crisi la possa chiedere il Pd per vicende congressuali.
Ma il Governo sembra vivere una continua instabilità. Questo non lo logora ?
Non mi sembra. Anzi, credo che sia sotto gli occhi di tutti, e lo si è capito all?inaugurazione della Fiera del Levante , il clima di fiducia dell? Italia reale nei confronti di letta. La dimostrazione è stato l?isolamento oggettivo del sindaco di Bari.
Quindi non vede una tensione crescente tra Letta e Renzi ?
No, ma vedo un aumento di temperatura del congresso che si avvicina. Escludo che Letta abbia un?attenzione specifica nelle vicende congressuali Pd, perché impegnato a rispettare l? impegno assunto con Napolitano. Che significa portare l? Italia, con riforme profonde al semestre europeo. Tutto questo se il Pdl si rimangia la parola data al paese e alle Camere.
Non teme, quindi, uno strappo da parte di Renzi ?
La temperatura nel Pd sale perché si avvicina il congresso. Renzi è stato sempre coerente con la sua idea del cambiamento e sono sicuro che quell?idea coincide con il rispetto profondo delle istituzioni che si candida a servire da segretario del Partito. Tra queste, c?è il quirinale, come garante dell?Unità del Paese. Dobbiamo garantire quell?impegno assunto. Lo dico a furbi di provincia, che si infilano sulla scia del grande cambiamento che invoca renzi, quasi sempre con l?intento di non cambiare. Renzi e Letta hanno un destino legato a doppio filo. Se cade uno cade anche l?altro.
Renzi ha accusato Letta di essere attaccato alla seggiola. Non proprio un complimento.
Lui ha derubricata quella battuta come una strumentalizzazione. In ogni caso quel giudizio è sbagliato perché Letta ha dimostrato di essere un uomo delle istituzioni e di non essere attaccato alla poltrona.
Ma Letta a Bari, ha fatto riferimento all?uomo della provvidenza. Parlava di Renzi ?
No, il giudizio era riferito alla storia d? Italia. Lo è stato Berlusconi, Grillo, lo ha cercato il Pd in Veltroni. Letta voleva dire che che i problemi da risolvere sono risolvibili nel gioco di squadra. Non si riferiva a Renzi.
Come vi schierate per la segreteria del Pd ?
Letta non sosterrà nessun candidato ed è molto rispettoso di tutti. Il nostro è un partito vero, ci sarà uno scontro tra tre-quattro candidati e Letta ha deciso di non entrare in quella dinamica.
A proposito di congresso. Gli antirenziani vorrebbero proporre di non fare le primarie per la segreteria in caso di crisi. Le sembra uno scenario possibile ?
Non mi sembra, lo escludo. Il Pd ha bisogno di una guida solida. Occorre un ricambio della classe dirigente. Il partito ha bisogno di un leader. Poi si vedrà, anche perché lo decide il capo dello Stato quando si torna al voto.
Con quale legge elettorale ?
Lo dico chiaramente. Ritornare al voto col Porcellum è un delitto. Noi dovremmo assumere un impegno diretto con gli elettori . Se si torna al voto col Porcellum, non dobbiamo candidarci. Dobbiamo cambiare la legge e qualcuno deve sapere che se cade questo governo, se ne farà un altro per fare la legge elettorale.
Significa che lei non si candiderebbe ?
Certo, perché se non cambia significherebbe che ho fallito. E con me tutta la classe dirigente . Sulla legge elettorale avremmo dovuto fare qualcosa di più. E? vero che non ce l?ha fatta fare il Pdl, ma tra di noi c?è stato il dibattito contro le preferenze. Per questo dico che chi pensa a scorciatoie per evitare il congresso sbaglia. Farò una battaglia durissima perché non si vada al voto prima di avere cambiato la legge elettorale.
Voto palese o segreto sulla decadenza di Berlusconi ?
Le regole non si cambiano in funzione delle persone. I gruppi parlamentari sanno quali sono i meccanismi di rendere palese, anche con il voto segreto, la propria posizione. Modificare i regolamenti per la prima volta solo perché l?oggetto del voto è un avversario, credo che sia da paese con democrazia debole.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO



LEGGI ALTRI ARTICOLI