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09.05.13 - IO NEL RUOLO CHE FU DI POMICINO. QUELLA STORIA NON RIPRODUCIBILE, SI PERSE UN'OCCASIONE PER IL SUD ( da Corriere del Mezzogiorno del 09.05.2013 pagina 4 )

09.05.2013
Quando Paolo Cirino Pomicino inizio' a studiare da 'o ministro diventando presidente della Commissione Bilancio alla Camera ( dal 1983 al 1987 ) , Francesco Boccia che da ieri ne ha ereditato il posto a 30 anni di distanza - studiava alle superiori per conseguire la maturità nel 1986. Pensava soprattutto al calcio, giocato e visto (non in play - tv ma allo stadio, con notti in treno da Bisceglie a Torino per vedere la Juventus di Platini, ben altra cosa, in quegli anni, rispetto al Milan di Pomicino ), ma non disdegnava la politica, almeno dal primo anno universitario in poi. Da allora non è cambiata la politica o l'Italia spiega oggi - ma il mondo, la storia di Pomicino non è più riproducibile. Ma con lui ho un ottimo rapporto e un conto ancora aperto : io dico che la spesa pubblica ha fatto boom negli anni '80, lui nei '90 . In fondo abbiamo ragione entrambi. Presidente, avrà anche fatto spendere tanto, ma Pomicino lo faceva per il sud. Si vantava di questa capacità di spesa pro Mezzogiorno, sebbene per i suoi detrattori fosse il risultato di una gestione con metodi clientelari. Con Pomicino, che ho conosciuto non appena diventato deputato nel 2008, ho un ottimo rapporto , trovo che sia un'intelligenza oggettivamente spiccata. È mi soffermo spesso a parlare con lui perché mi piace molto la storia economica e finanziaria del nostro Paese. Tra l'altro, negli incontri che ho calendarizzato per incontrare i miei predecessori, lunedì mi incontrerò proprio con Pomicino. Per abbeverarsi alla sua esperienza ? Guardi, da allora non è cambiata solo l'Italia ma il mondo, quelle storie non sono più riproducibili. E non solo perché non è più tempo di grandi spese : ogni volta che incontro Pomicino gli contesto che negli anni '80 i meccanismi di spesa hanno portato fuori controllo il debito, lui mi ha sempre ribattuto che in valori assoluti il debito e' aumentato nel decennio successivo. La discussione va avanti da tempo, ma sul rapporto debito/Pil ho ragione io, in valori assoluti lui. Quindi non ci accorderemo mai. Pomicino ha lavorato per il Sud dalla Commissione Bilancio, lei lo fa da oggi. Con quali differenze ? Il mio obbiettivo, per quanto mi è possibile, e' quello di spostare l'asse della politica economica a Mezzogiorno. E che i due presidenti delle commissioni Bilancio alla Camera e al Senato siano del Sud facilita. Addirittura uno di Bisceglie e l'altro, Antonio Azzollini, di Molfetta, città i cui campanili si guardano.... Ma non dovremo pensare al nostro piccolo territorio: spostare l'asse della politica economica a Mezzogiorno significa far diventare priorità alcuni temi nazionali di cui però il Sud ha più bisogno, dall'abbassamento delle tasse sul lavoro - e il maggior numero di disoccupati e' al Sud - agli investimenti sull'Alta velocità - che a Nord c'è già - così come hub aereoportuali e porti, con quelli meridionali che ne hanno più bisogno. Ma questo vale oggi e valeva 30 anni fa..... Ma allora, ai tempi di Pomicino, si perse l'occasione : si tentò di far crescere il Sud in ordine sparso perché i campani pensavano ai loro interessi, i siciliani non ne parliamo, i pugliesi dopo Moro non contavano più, la Calabria andava avanti su suoi binari. Dopo 30 anni saranno cambiati i ruoli, ma l'ordine resta sparso : la Puglia di Vendola si sente migliore, la Campania rivendica il suo ruolo di leader, la Sicilia resta un'isola. Lo so che sul piano geopolitico esistono tanti Mezzogiorno, ma è arrivato il momento per le Regioni meridionali di raccordarsi meglio senza pensare soltanto alle rispettive istanze. Come dovranno muoversi ? Dovranno consolidare il loro lavoro nella conferenza delle Regioni, più di quanto non abbiano fatto in passato : fino ad ora si sono interfacciate soprattutto con il ministero dell'economia, oggi con questo nuovo governo potranno farlo con il Presidente del Consiglio. Cosa vuol dire basta ministero dell' Economia ? Non intendo ministero in quanto tale ma così come e' stato interpretato nell'ultimo decennio. Oggi finisce il Tremontismo che ha fatto del Ministero dell'economia un superministero, ma non un motore dell'attività di Governo guidata dal premier come avviene in altri Paesi, bensì luogo della massima concentrazione del potere. E per le condizioni in cui versava e versa il Paese rappresentava il luogo dei tagli lineari : chi era più vicino al ministro li evitava, gli altri subivano. È il Sud, come noto, non era vicino a Tremonti. E la commissione bilancio ? Dovrà garantire tutti, maggioranza e opposizione e, vista la straordinarietà della stagione che viviamo , con alcuni punti fermi d'interesse collettivo. Tra questi l'Europa, per le opportunità che offre non certamente per i vincoli. A cominciare al Patto di stabilità a modificare ? Si, penso che debba essere modificato a partire allo scomputo degli investimenti pubblici, circostanza che aiuterebbe soprattutto le regioni del Sud. Mi conceda una battuta finale, dalla spesa europea a quella familiare : come si sente un marito quando torna a casa con la spesa e non solo trova la moglie Nunzia ma addirittura il ministro dell'Agricoltura De Girolamo ? Già mi rifiutavo di farla prima, la spesa, perché ogni volta che tornavo diceva che avevo sbagliato a comprare quella frutta o quella verdura. Figuriamoci adesso.....

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