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11.10.12 - Avanti col confronto sulla manovra, ma prima di tutto redistribuzione ( dal Blog dell' Unità lasottilelinearossa del 11.10.2012 )

11.10.2012
Parola d?ordine: coraggio. È quello che chiediamo al governo dopo il via libera ad una legge di stabilità da dieci miliardi: Iva +1%, Irpef -1% sulle aliquote più basse, stop all?affitto e all?acquisto di immobili e auto, meno illuminazione pubblica. Tagli alla sanità per un miliardo. Stretta sugli statali. Questi, in sintesi, i punti chiave. Stando così le cose, però, mi pare evidente che sia sfuggito qualche particolare. Il fine ultimo da raggiungere deve essere uno, e deve essere chiaro: redistribuzione dei redditi e delle ricchezze. Questo è il nostro obiettivo principale ed è quello che faremo una volta al governo. Perché quindi non iniziare fin da subito? Perché non evitiamo di far fare sacrifici ancora una volta, sempre e soltanto ai soliti noti? Proprio qualche giorno fa abbiamo appreso la notizia del sì dell?Italia alla Tobin tax. Non posso nascondere la grande soddisfazione di tutto il Partito Democratico dal momento che, come più volte ho avuto modo di ripetere anche su questo blog, è stata fin dal 2009 una nostra battaglia contro Tremonti e contro il governo Berlusconi. Un bel segnale da parte del governo, di certo importante, che dimostra la serietà del Presidente del Consiglio nel rispettare l?impegno preso in Parlamento. Un segnale importante, dicevamo, ma che non può bastare. Al governo, infatti, chiediamo di avere lo stesso coraggio finanziando la legge di stabilità con una tassa sui grandi patrimoni. Sarebbe l?inizio di quella indispensabile opera di redistribuzione dei redditi che comprende anche l?abbassamento delle imposte sul lavoro e della pressione fiscale che il Partito Democratico chiede ormai da tempo. Ed è per lo stesso motivo che se, per ragioni di cassa, posso comprendere un aumento dell?Iva, non posso però condividerlo in questo modo. Avrebbe senso se spostassimo sensibilmente la tassazione dai redditi (con forti diminuzioni: 20% fino a 28.000, accorpando le prime due aliquote) ai consumi, ma senza un?idea redistributiva no. Decisamente no. Così facendo, infatti, si rischia di ottenere il risultato opposto: nessuna redistribuzione ma solo una nuova contrazione dei consumi. Altra questione, poi, l?abbassamento dell?Irpef perché, a ben vedere, i conti non tornano. Posto che riteniamo utile e urgente, intervenire sulle imposte sui redditi, il dubbio è: perché fare tagli generalizzati a deduzioni e detrazioni? Quell?1% di riduzione dell?Irpef per i due scaglioni più bassi di cui si parla riguarda inevitabilmente tutta la platea dei 41 milioni e mezzo di contribuenti, super ricchi compresi. Opzione inutile quanto ingiusta, a parer mio. Dal momento, quindi, che non conosciamo quale sia la cifra che il governo ha previsto per l?abbassamento dell?Irpef ? oggi si parla di quasi 7 miliardi (sarà confermato dalla Ragioneria?) ? ci auguriamo che la si renda nota al più presto e che, soprattutto, vengano messe sul tavolo misure adeguate perché questi soldi siano concentrati esclusivamente su chi ha bisogno: fasce più deboli, famiglie con figli, tutti coloro, cioè, che necessitano di maggiori tutele. Mi auguro, per questo, che ci sia il coraggio di portare a termine un?operazione redistributiva recuperando le risorse dai grandi patrimoni. Perché si darebbe un segnale chiaro su quello che l?intera classe politica ? o perlomeno il PD ? considera un punto fermo. Redistribuire ricchezze. Nel Ddl Stabilità si parla anche di nuovi tagli alla sanità, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani ha espresso le sue preoccupazioni per la tenuta del sistema del trasporto pubblico locale e per l?erogazione dei servizi in generale. Proprio ieri il segretario Bersani ha espresso le sue perplessità. Noi su sanità, scuola e trasporti pubblici vogliamo chiarimenti e siamo pronti ad intervenire in Parlamento. Perché va bene la prima indicazione di rotta nell?abbassamento delle imposte, ma su tutto il resto serve più coraggio.

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